La terapia

Etimologicamente la parola psicoterapia significa cura dell’anima. Tale “cura” è orientata al cambiamento di quei processi psicologici da cui dipende il malessere (accompagnato spesso da sintomi quali ansia, depressione, ossessioni, ecc.) ed è tradizionalmente realizzata tramite l’uso di strumenti psicologici come il colloquio, l’analisi interiore, la relazione terapeutica, e molti altri.

Il panorama degli approcci psicoterapeutici presenti oggigiorno è particolarmente variegato. Si trovano perciò tante definizioni formali di psicoterapia quanti sono gli approcci psicoterapeutici esistenti, e ciascuna definizione fa riferimento a una diversa teoria della mente e a diversi modelli di intervento.

Oltre a tali definizioni reperibili sui manuali, c’è inoltre il modo personale che ogni terapeuta ha di intendere, e quindi interpretare, il suo ruolo professionale.

Al di là delle due principali concezioni di psicoterapia che adotto, e di cui darò una breve descrizione nelle sezioni dedicate (Costruttivismo ed EMDR), per me la psicoterapia è un percorso all’insegna della collaborazione con la persona che mi chiede un aiuto.

La mia parte consiste nell’offrire un clima di totale ascolto, accettazione incondizionata, assenza di giudizio, sincera curiosità e profondo rispetto.
In questo modo, mi propongo da un lato di mettere la persona a proprio agio nell’esprimere liberamente e autenticamente ciò che le preme e vuole condividere, dall’altro mi aspetto di massimizzare la mia possibilità di comprenderla e vederla davvero dal suo punto di vista.

Infine nel mio lavoro ritengo imprescindibile l’utilizzo del metodo scientifico, che si riflette nella pratica clinica con la formulazione di ipotesi e successivamente con la loro verifica, direttamente con la persona in terapia.